Riccardo Marchina
è nato a Torino il 9 febbraio 1972, è sposato e ha un figlio. È
giornalista pubblicista e dal 1992 collabora con il «Corriere di Chieri»
e altre testate locali. Scrive romanzi e racconti. Nel 2008 è stato il
vincitore assoluto del Premio Superga della città di Torino con il
racconto breve Il premio. Nello stesso anno si è classificato 2°
assoluto al premio della Presidenza della Repubblica “Amico rom” della
città di Lanciano (Chieti), con il romanzo inedito La zingara e
l’alchimista. Nel 2007 si è classificato 2° assoluto al medesimo premio
con il racconto breve Drabarimòs. È autore del volume Brincadera,
pubblicato nel 2007, e di numerose inchieste tra cui Allah e i Pokemon,
sui figli degli stranieri residenti nell’area metropolitana torinese,
pubblicato dal «Corriere di Chieri» e ripreso dal sito della Provincia
di Torino.
Con Neos edizioni ha pubblicato il romanzo La piazza della zingara, nel 2010 e L’agenzia dei segreti precari, nel 2011.
Contenuti:
Prefazione di Tom Dealessandri
È proprio il variopinto cosmo che gravita intorno delle agenzie per
il lavoro, un tempo conosciute come interinali, a fare da sfondo a
questa vicenda piena di interrogativi. Una storia che va a toccare le
mille realtà, tutte da scoprire, di una Torino che sfugge ai cliché e ai
luoghi comuni. Il feroce assassinio di un giovane seduttore maghrebino,
ritrovato decapitato nel Po, irrompe nella caotica quotidianità
dell’agenzia, descritta con ironia e sentimento da Cesare, addetto al
reclutamento dei lavoratori temporanei e disincantato filosofo. Ad
affiancarlo nelle indagini parallele saranno una giovane collega che lo
ama nascostamente e conosce la letteratura araba, e un amico poliziotto
assai scettico ma, come loro, desideroso di verità.
Irresistibili ritratti popolano il racconto: lo spaccato affettuoso
di un nuovo proletariato multietnico privo di coscienza di classe ma
ricco di sogni, intraprendenza e spirito di adattamento. Individui
diversi per etnia ma vicini nelle aspettative, un mosaico di non-eroi
ognuno con i suoi bagagli mitici e le sue necessità prosaiche. E fra
questi, un’enigmatica e intrigante figura di donna che avvolta in una jallabia blu appare e scompare aggiungendo mistero a mistero…
Secondo ospite della serata Roberto Meistro
Roberto Meistro
è nato a Torino nel 1955, città in cui vive da sempre con la moglie
Claudia; proviene però da una famiglia di San Giorgio Scarampi,
nell’alta Langa e in quei dintorni ha vissuto da bambino ed è sempre
ritornato con piacere. Ha conseguito il diploma tecnico presso
l’Istituto Amedeo Avogadro. E’ Responsabile della Qualità presso la
filiale italiana di una multinazionale tedesca del settore
automobilistico. Sin da ragazzo ha scritto brevi poesie e racconti.
In trasmissione Roberto Meistro ci presentato il suo ultimo romanzo giallo " I portici di San Rocco "
I portici di San Rocco.
Tardo autunno del 1956. Mentre il treno riconduce a Mezzogiorno il
commissario Tabella, sconfitto dall’insabbiamento di un caso
“imbarazzante”, a Torino il commissario Ceva deve indagare sopra un
brutale omicidio. Il suo intuito e il suo singolare metodo di analisi da
una parte, e su di un percorso del tutto separato, il coraggio del
medico patologo Luigi Italiano, riaprono di colpo una porta che molti,
più in alto di loro, avevano provveduto a sigillare accuratamente.
Roberto Meistro lega con un filo sottile di incontrie di vendette, di
rivelazioni e di drammi silenziosi i protagonisti e le figure secondarie
di queste vicende che prendono le mosse dal suo primo romanzo
Confiteor. Come nella sua prova precedente, indagini, colpi di scena,
intrighi e delitti sono occasione per riflettere sull’ambiguità e sulla
fragilità della natura umana, sulla colpa, sul caso o sulle passioni che
possono far deviare una vita, sul libero arbitrio. La narrazione, che
si dipana sui diversi filoni di indagine in una Torino viva e
riconoscibile, si conclude drammaticamente sotto i portici di San Rocco,
in quella Langa che il commissario Tabella ha imparato ad amare.
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