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Per partecipare alla trasmissione " DIMENSIONE AUTORE " a RADIO ITALIA 1

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giovedì 30 aprile 2009

Trasmissione del 28 aprile 2009




Puntata molto particolare la trasmissione del 28 aprile, che ha visto una nuova gradita ospite Virna Macrì laureanda di Antropologia , insieme a Stefano Barone anch’egli studente universitario della stessa materia, i due giovani studiosi, hanno presentato le fasi principali dello sviluppo e dell’evoluzione della disciplina oggi definita antropologia culturale che,come le altre scienze sociali, determina la propria autonomia e specificità nell’ambito di una ricerca rigorosa a partire dagli ultimi decenni dell’ottocento, grazie a un approccio del tutto rinnovato nei confronti dei fenomeni umani, considerati, a partire dalle concezioni di origine positivista, l’oggetto possibile dello studio e dell’elaborazione scientifica .
Virna e Stefano hanno parlato, per la gioia e l’interesse dei radioascoltatori, dei concetti su cui si basa l'antropologia culturale, spiegando, che sono in parte dovuti ad una reazione contro la passata concezione occidentale basata sull'opposizione tra natura e cultura, secondo la quale alcuni esseri umani sarebbero vissuti in un ipotetico "stato naturale".
Gli antropologi – ha precisato Virna - hanno inoltre sottolineato che attraverso la cultura le persone possono adattarsi al proprio contesto ambientale in modi non-genetici, cosicché persone che vivono in contesti ambientali diversi avranno spesso culture differenti.
-- L'antropologia culturale ha origine principalmente negli Stati Uniti nel XIX secolo, e si interessa di una sistematica comparazione delle società umane. Fondatore può essere considerato Lewis Henry Morgan. Anche studiosi come Edward Burnett Tylor e James Frazer in Gran Bretagna si occuparono dell'argomento lavorando soprattutto su materiali raccolti da altri, di solito missionari, esploratori, o ufficiali coloniali, e sono oggi chiamati "antropologi da poltrona".
Questi etnologi erano interessati in modo particolare nelle motivazioni per cui i popoli che vivevano in diverse parti del globo avessero credenze e pratiche simili.
La disciplina per tutto l'Ottocento fu comunque dominata da coloro che, come Morgan, ipotizzavano che le somiglianze indicassero che i differenti gruppi fossero passati attraverso i medesimi stadi di evoluzione culturale.
Nel XX secolo gli antropologi per la maggior parte rifiutarono la concezione secondo la quale tutte le società umane dovrebbero passare attraverso tutti gli stadi di sviluppo nello stesso ordine.
Alcuni etnologi come Claude Lévi-Strauss, hanno ipotizzato che tali somiglianze riflettano fondamentali somiglianze nella struttura del pensiero umano e ciò è all'origine del paradigma dello strutturalismo in antropologia.
Sempre nel XX secolo la maggior parte degli antropologi socio-culturali, si rivolsero agli studi etnografici, vivendo per qualche tempo a scopo di studio in mezzo alle società in esame, partecipando e contemporaneamente osservando la vita sociale e culturale del gruppo. Questo metodo fu sviluppato da Bronislaw Malinowski (che svolse lavori sul campo nelle isole Trobriand e insegnò in Inghilterra), e promosso anche da Franz Boas (che lavorò nelle isole Baffin ed insegnò negli Stati Uniti).
Essi promossero la concezione del "relativismo culturale", considerando che le credenze e i comportamenti di una persona potessero essere compresi solo nel contesto della cultura in cui questa viveva.
Dal XX secolo sino ai giorni nostri – precisa Stefano Barone -
l'antropologia si sviluppò in forme diverse in Europa e negli Stati Uniti. Gli antropologi europei si occuparono soprattutto dell'osservazione dei comportamenti e della struttura sociale, ossia delle relazioni tra i ruoli sociali (p.e. marito e moglie, o genitore e figlio) e le istituzioni sociali (p.e. religione, economia, politica).
Gli antropologi americani invece si occuparono soprattutto dei modi in cui le persone esprimono la loro visione su se stesse e sul mondo che le circonda, soprattutto riguardo alle forme simboliche (arti e miti). Al centro della loro riflessione c'è la cultura, la sua trasmissione, innovazione, variazione.
Noi conduttori siamo rimasti positivamente colpiti dall’interesse che suscita questa disciplina e ci siamo fatto interpreti dei radioascoltatori invitando Virna Macrì e Stefano Barone a tornare nei nostri studi in trasmissione, a parlarci ancora di Antropologia.
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mercoledì 29 aprile 2009

Trasmissione del 28 aprile 2009



Terzo ospite della serata, un gradito ritorno, dopo un anno di lontananza dai nostri studi, il poeta e scrittore Aldo di Gioia. In passato ci eravamo affezionati a questo delicato e profondo poeta dalla lirica intensa legata alle proprie radici culturali.
Le sue composizioni esprimono un sentimento vero e autentico. Le riflessioni e i pensieri di Aldo, sull'amicizia, la natura, l'amore , la guerra, l'attualità sono fissati dalla sua penna con grande passione e con la cosapevolezza della temporaneità di ogni essere umano e del mondo che lo circonda. A volte si esprime con ironia e sottile satira , ma sempre con stile e con una morale finale toccante.
Grande sorpresa di questa puntata è stata scoprire che Aldo si è presentanto nella veste di scrittore , leggendo il primo capitolo del romanzo che sta attualmente scrivendo, e noi ci siamo subito prenotati ad averlo ancora nei nostri studi per conoscere il seguito del suo coinvolgente romanzo.
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sabato 25 aprile 2009

Trasmissione del 21 aprile 2009



In questa interessante puntata abbiamo presentato ai radioascoltatori per la prima volta la poetessa e scrittrice Gloria LARINI che ci ha gratificato con la sua presenza per due importanti motivi : il primo è un atto d'amore nei confronti della cultura , perchè Gloria Larini ha partecipato alla nostra trasmissione venendo in treno dalla lontana Piombino , facendo tappa a Pisa da amici. Secondo è averci regalato con il suo indubbio talento letterario , una serata indimenticabile facendoci ascoltare le sue liriche e la sua narrativa attraverso la presentazione di quattro libri , uno più bello dell'altro.Gloria Larini si è laureata in lettere classiche e in filosofia ed è insegnante di materie letterarie e latino. Fin dai primi scambi di opinioni sulla poesia contemporanea con Laura Scaramozzino, è nato un dibattito vivo, colto, profondo e molto interessante. Gloria ci ha letto poesie tratte dal suo libro " I fiori della ginestra " pubblicato da Edizioni del Leone.Le abbiamo chiesto il perchè di questo titolo e ci è stato risposto che spesso le sue poesie sono molto tristi, attraversate dal dolore, ma anche dall'amore per l'esistenza. L'animo umano deve trovare sempre la forza di reagire, perchè la vita va amata comunque in tutte le sue sfaccettature. Il richiamo alla ginestra è dovuto al simbolo che questa pianta rappresenta : la lotta dell'uomo contro il dolore e la morte.Gloria , ci ha poi letto delle liriche tratte dal suo primo libro di poesie " Climax " pubblicato da EDI CLUB.Condividiamo in pieno ciò che scrive di lei il critico letterario Biagio Fichera :" Gloria Larini, attraverso i suoi versi riesce a suscitare nel lettore una profonda riflessione sul valore magico della parola. Attraverso ogni rigo,noto , un sapore di classicismo con un linguaggio abbastanza moderno, usa l'endicasillabo e questo rende tutta l'opera di un certo spessore poetico e culturale." Stupendo e colmo di profonda tenerezza è il suo terzo libro " Belli i tuoi occhi " pubblicato dall'editore Nicola Calabria,dove ci presenta una silloge colma di sensazioni vibranti e palpitanti d'una madre che aspetta un bambino. Bellissime le due liriche " Affronterai la vita " e " Nascita " dove si coglie tutta la tenerezza che solo una mamma può sentire e descrivere, quando aspetta e nasce il suo bimbo. Gloria ha poi concluso la sua intervista, presentandoci un suo quarto libro dal titolo particolare " HODOIPORIKA'" pubblicato da Proposte Editoriali, praticamente un viaggio reale fatto in Grecia, dove la poetessa ha immortalato sulla carta diverse località turistiche decantandone la bellezza e rivivendo nei versi le atmosfere epiche di antiche battaglie. Attraverso le sue liriche sembra infatti rivivere la cultura classica dei poemi omerici. Conclude il suo libro con un nostalgico saluto alla Grecia, una terra che la vedrà ritornare in epoche successive con crescente entusiasmo. Così come noi conduttori e i radioascoltatori di Dimensione Autore ,ci auspichiamo che Gloria torni ancora a trovarci per incantarci ancora con la sua toccante poesia.

Il secondo ospite della serata è stato il poeta Giuseppe Lasco, in arte LASKO, un personaggio semplice e generoso che per la terza volta viene a trovarci nel nostro studio a Dimensione Autore . I radioascoltatori hanno avuto più volte apprezzato il Lasko musicista e il Lasko poeta, un po’ ermetico nei suoi versi a volte di difficile interpretazione in prima lettura, ma a rileggere le sue liriche con dovuta attenzione, si scopre nelle sue parole rabbia e tenerezza , malinconia e tristezza e si coglie in tanti piccoli dettagli una grande sensibilità che guarda sempre all’evanescenza e alla leggerezza della specie umana. Lasko ha scritto una silloge di poesie “ Favole inclinate “ pubblicato da Edizioni Angolo Manzoni di Torino e condividiamo la figura artistica che traccia di lui nella prefazione del libro Marina Maruzzi : ……Lasko è uno di noi e come tale ne possiamo immaginare quell’insieme di pensieri e di atti, di volizioni e di coazioni, di libertà e di costrizioni che chiamiamo vita. Vita, quella di Lasko, ben nota a chi scrive, che tuttavia non riesce ancora a penetrarne con appagante volontà di comprensione l’alchemica traduzione poetica. Leggere le ‘favole inclinate’, le impressionistiche affabulazioni, le immagini di parole di Lasko, significa, infatti, esperire una sorta di comunicazione trans-logica, quasi divinatoria, difficilmente riconducibile all’uomo, all’amico che si è soliti frequentare nella quotidianità…….In sintesi si può definire la necessità di espressione poetica di Lasko, una necessità prepotente che si esprime in liriche che sono squarci di versi, sorta di lampi semantici, che rischiarano la complessità dell’esistenza.

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mercoledì 15 aprile 2009

Trasmissione del 14 aprile 2009




Il primo ospite di questa bella puntata è stato il poeta Gianfranco MICHELETTI, già conosciuto dai nostri amici radioascoltatori, più volte ospite gradito di questa trasmissione. Gianfranco è un attento osservatore del mondo che lo circonda, con una grande sensibilità, che lo portano a immortalare sulla carta ogni avvenimento che faccia parte della nostra esistenza. Molte sono le riflessioni sulla vita quotidiana, da considerare ogni sua lirica un affresco attento e moderno.
L'amore per la montagna e per la sua famiglia, lo hanno portato a scrivere poesie che sembrano fotografie per quanto riguarda i luoghi e massima espressione di sensibilità e profondi sentimenti per le persone della sua famiglia: madre, padre, moglie, figlia. Gianfranco Micheletti è anche un fine dicitore, con una esperienza accomulata in trenta anni di palcoscenico di teatro amatoriale. La sua voce incanta i radioascoltatori, perchè una poesia letta da lui, si trasforma, vive, ci parla e i suoi significati penetrano, creando emozioni, nel profondo del nostro io più nascosto. Con lui, le immagini descritte sono quasi visive e riesce a trasportare virtualmente ascoltatori o lettori, nei luoghi che lui ama, dove regna il silenzio e il candore dell'universo. Micheletti ha scritto un libro di poesie " In fondo alle parole " edito dalla casa editrice Carta e Penna, che Vi consigliamo vivamente d'acquistare. Apprezziamo molto avere appreso che sul prezzo di Euro 10, il 50% viene devoluto in beneficenza alla scuola materna " Don Giorgano " di Orbassano (TO).

Il secondo ospite è un caro amico , che non conosciamo da molto tempo ed è la terza volta che viene nella nostra trasmissione, parlo del poeta Gaetano PIZZUTO, che è già presente nel nostro Blog, per le gentili e apprezzate parole che ha scritto su un articolo, da lui stesso redatto, sulla nostra trasmissione.
Gaetano Pizzuto è un'anima sensibile che sa tradurre in poesia momenti interiori con belle immagini, con inedito stile. Una voce fuori dal coro che riflette la crisi sociale ed esistenziale del nostro tempo cogliendo le tante sfumature. Poesie d'amore, emozioni di alto livello morale con la fede incrollabile nella salvezza e nella consolazione dell'uomo che lotta per raggiungere un'ideale superiore.
Scive lo stesso Autore nella prefazione del suo libro di poesie " Il Giardino delle Chimere " pubblicato da EdiGiò :
" Sicuramente se la poesia non esistesse, il mondo, l'universo, resterebbero per sempre incompiuti.Penso che questa forma d'arte dello scrivere possiede un'infinità di colori, sfumature che ti portano dritte al cuore e d'andare così lontano, fino a sfiorare i confini dell'immenso. La poesia è l'espressione massima della fantasia, dei sentimenti; è cercare di tradurre in parole l'emozione, l'amore, la nostalgia, le sofferenze dei più deboli, degli emarginati da questo mondo che corre impazzito. Spero di poter ancora per molto, per sempre, giocare con tutto questo ".
Gaetano , questo promettente poeta, in questi ultimi due anni è cresciuto in maniera esponenziale, e ha trovato il modo di proporci poesie sempre più suggestive, ricche di calore umano e da conoscitore attento di gioie e tempeste dell'animo umano, sa anche come rincuorarci con versi come questi:
" Basta quella piccola luce così lontana
ad illuminare il buio d'un orto segreto,
a riscaldare il gelo di questo cuore
come un'aurora indorata dal sole ".

Terzo e ultimo ospite il giovane Stefano BARONE laureato in comunicazione interculturale,alla sua terza esperienza radiofonica,eccellente comunicatore, lettore attento e curioso, fruitore d’arte di musica e cinema,ha un'ottima predisposizione all’ascolto e buona capacità gestionale del tempo, di autonomia organizzativa e di flessibilità di ruolo.Lo conosciamo da circa un anno come,
autore di testi, poesie, racconti,articoli e recensioni. In questa serata ha introdotto un argomento molto interessante qual'è la scienza della Paleontologia, ma
l'argomento è così vasto che lo abbiamo invitato a ritornare in trasmissione nella puntata che faremo su questo argomento il 28 aprile, insieme alla studiosa in materia Virna MACRI'.

Vi invitiamo ad ascoltare gli ospiti di questa serata su YOU TUBE nello spazio a noi riservato " DimAutore".
Un caro saluto a TUTTI da Laura Scaramozzino e Giorgio Milanese !

mercoledì 8 aprile 2009

Trasmissione del 7 aprile 2009





In questa interessante serata culturale, abbiamo avuto il piacere di avere ancora con noi la scrittrice milanese,laureata in lingue e letterature straniere,Maddalena LONATI. Nella precedente puntata, aveva positivamente impressionato i nostri attenti radioascoltatori, presentandoci un romanzo " Decadent Doll" dalla trama moderna e avvincente.La giovane ma promettente scrittrice Maddalena, narra con grande maestria dei turbamenti psicologici della protagonista, Lucrezia, affetta da schizzofrenia che non trova la forza di reagire alle spire dell'opprimente malattia, cadendo sempre più in basso nel baratro della perversione, della droga, del sadomaso nel ruolo di Domina.Ma grazie all'aiuto di uno psichiatra, riesce a ritrovare attraverso la ripida scala della terapia,il suo equilibrio, gradino dopo gradino, passo dopo passo. La giovane Lucrezia arriva all'accettazione di sè, attraverso la cura del medico, ma soprattutto grazie all'aiuto di un uomo eccezionale , innamorato di lei, che la spinge, grazie all'amore, a ritrovare l'autostima e la forza ad uscire dal tunnel della malattia, riapppropiandosi della voglia di vivere.
Abbiamo in quell'occasione letto un paio di brani, che hanno acceso il nostro interesse al romanzo,in un crescendo di emozioni,con un finale davvero sorprendente. Il libro è stato pubblicato da Prospettiva Editrice.
Tornando alla nostra recente trasmissione, Maddalena Lonati ha fatto leggere alla nostra dicitrice e critico letterario Laura Scaramozzino, un racconto breve dal titolo " Segreti di condensa ".
Una storia dal contenuto di notevole spessore morale, dura e tenera allo stesso tempo...la storia di due sorelle, di cui la più piccola sorda, che nel tetro scenario di un orfanotrofio, da cinque lunghi anni hanno perso contorni e sfumature dei ricordi dei loro genitori, e sognano di vivere in una casa insieme, disegnandola con le loro dita " sulla lavagna trasparente " di un vetro reso opaco da goccioline di condensa. Le due bimbe fanno tanti sogni insieme, descritti come una pagina di tenera poesia. Poi si realizza, la dura realtà che la bimba più grande viena adottata, senza la sorellina "sorda", che a sua volta sarà adottata separatamente. Non si incontreranno più, ma si penseranno sempre...e il finale vede la sorella più grande che disegna una stella sussurrando " Mamma proteggila ".
Mi sono commosso e credo che questo racconto, abbia toccato il cuore dei radioascoltatori...magia dell'etere e della splendida penna di Maddalena Lonati.
Il tempo è trascorso veloce, ma nel salutare la nostra amica Maddalena , le abbiamo strappato la promessa di tornare a trovarci per parlarci di un'altra sua grande passione : i gioielli d'epoca e la loro storia attraverso un viaggio di mutazioni stilistiche e sociali.Inviteremo quindi ancora Maddalena e percorreremo insieme a lei e ai radioascoltatori, tutte la fasi fondamentali dell'arte orafa.

martedì 7 aprile 2009

Trasmissione del 7 aprile 2009



Il secondo ospite della serata è stato Walter MILONE , un poeta che abbiamo sempre un immenso piacere invitare, perchè è molto considerato dai radioascoltatori.
Le poesie di Walter MILONE hanno l'essenza della grazia che permette un distacco da ciò che è di questo mondo senza interrompere il contatto con le forze inspiegabili dell'esistenza :un viaggio disinteressato dove il fascino delle parole conserva tutta la sua freschezza. La purezza eterea fa abbandonare il lettore al testo poetico senza privarlo dei significati che appartengono al poeta appartato. Attento osservatore del mondo che lo circonda esprime gioia e dolori in una miscela di pensieri e riflessioni che affondano nel profondo della sua anima e che lui con sapiente saggezza, immortala sulla carta, con liriche che sono gioia per i lettori e radioascoltatori.
Leggiamo insieme a Voi....

L' ATTIMO
Quando l'eco
dell'ultima parola si spegne,
e nel teatro
il silenzio si spande,
sospeso rimango
in un attimo eterno
di limbo.
Poi scroscia l'applauso
ed io,
istrione felice,

mi spendo.

di Walter MILONE
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