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Per partecipare alla trasmissione " DIMENSIONE AUTORE " a RADIO ITALIA 1

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lunedì 30 novembre 2009

Trasmissione del 24 novembre 2009

Puntata di grande interesse, con la presenza di cinque poeti ad alto livello, tre graditi ritorni di ALDO DI GIOIA , FULVIO FERRERO e ROBERTO BRUCIAPAGLIA e due new entry a Dimensione Autore : LUCIANA BONAFINI e DONATO DE PALMA.

Prima ospite della serata la poetessa LUCIANA BONAFINI, una persona molto fine e di sentimenti nobili, le sue poesie sono pennellate di luoghi fisici e dell'anima e danno la dimensione del candore e dell'innocenza, una poesia pura, semplice, senza fronzoli stilistici o ricercatezze retoriche e sgorgano direttamente dal profondo del cuore. Nelle sue liriche s'intravede lo stupore per le meraviglie dell'esistenza ,della famiglia, della natura, dell'universo, ma in lei resta comunque sempre la gioia di vivere e sa trasmetterla a tutti coloro che leggono le sue liriche e non è possibile conoscerla e non volerle bene.

SOGNO

D'improvviso nel sogno
la tua vecchia casa
murate sono le finestre,
non s'odono rumori :
resto ad ascoltare
immobile il silenzio.
Nulla è mutato
malgrado il vento tra le crepe,
gli inverni, quel dolore.
Come uccello morente
stride il cancello,
ma l'animo mio s'allegra :
sei lì sorridente
tra il roda-rosso dei gerani
e la gazza bianca e nera ammiccante
sul ramo dei lillà.
La finestra affacciata sull'orizzonte
riflette la campagna,
nella vetrina i libri dei poeti
amati.
Lontana nella notte
una musica dilegua.


Secondo ospite della serata è stato FULVIO FERRERO un caro amico poeta che è tornato per la seconda volta a Dimensione Autore con un immenso piacere degli amici radioascoltatori e di noi conduttori. Fulvio ama la poesia, russa specialmente, adora Queneau e giocare con i versi. Per chi non lo conosce ancora diciamo anche che ama andare nei boschi ed in montagna e ama soffrire perché è tifoso come Laura del Torino Calcio.
Fulvio ha chiesto a me e a Laura di leggere le sue poesie e per noi è stato un vero piacere, perchè esprime i suoi versi con una tale limpidezza espressiva che le sue parole scivolano nel profondo dell'animo suscitando emozioni profonde che diventano le testimonianze di una vita con briciole di felicità e momenti di tristezza e speranza.

Sala d'attesa - Lato partenze

Doveva andare ora.
Spesso aveva dovuto, sensato
secondo le attese.
Non si trascinerà per molto,
è stato tutta la notte
come un richiamo lontano,
neppure bilanci,
guazzo in frammenti,
una foglia, una sagra
un sentiero, un viso, un verso,
riluttanze e slanci, somme e sottrazioni.
Col pensiero non prova dolore.
Nessuno lo biasimi
né dargli più del suo merito,
ché ebbe spesso buona sorte,
ora solo strattoni dal paesaggio,
che s'insinua nella stanza,
tempo salato che scorre
dietro il paravento
goccia a goccia nelle vene.
Solo.
Ad attendere il rintocco definitivo
dal confine ricoperto di polvere
ed ubbidire in pace
al maestro dello sguardo finale.

Terzo ospite della serata è il nuovo amico poeta DONATO DE PALMA, una persona molto cara, genuina che si è battuto tutta la vita per garantire sempre un lavoro che gli permettesse di sostenere la famiglia senza fare mancare nulla. Si è sacrificato moltissimo per ben due volte è emigrato prima in Germania poi in Svizzera presso Zurigo. Finalmente nel 1967 viene assunto stabilmente alla FIAT e vi lavora per 30 anni fino al primo agosto 1997. All'età di 62 anni va in pensione e si dedica a coltivare il grande hobby di scrivere. Pian piano scrive poesie e e qualche piccolo racconto della sua vita colma di sacrifici e di avventura.
Incomincia a frequentare i salotti letterari di Albertina Zagami e
in uno di questi incontri mi viene presentato proprio da Albertina e io con vero piacere l'ho invitato a venire a partecipare a Dimensione Autore per farlo conoscere ai nostri amici radioascoltatori. Le sue poesie sono molto belle, veri frammenti di vita vissuta, colme di emozioni.

LA MIETITURA DEL GRANO

Il mese di giugno è arrivato,
con i campi di grano maturo,
col sole che scalda la terra,
e la falce pronta al lavoro.

Ecco, la nuova raccolta,
del frutto di tanto lavoro,
di tante giornate nei campi,
curando quel seme prezioso.
O sole che sorgi sui monti,
ruotando ti elevi nel cielo,
proteggi, o luce divina,
il frutto del nostro lavoro.
Lavoro che svolto nei campi,
col sole con l'acqua e col vento,
lavoro dall'alba al tramonto,
curando quel frutto del pane.
A novembre spaglio del grano,
a marzo è grande il germoglio,
a maggio son piene le spighe,
a giugno il frumento è maturo.
O sole che splendi nel cielo,
che illumini e scaldi la terra,
illumina il cuore dell'uomo,
che splenda d'amore e di gioia.
E' una gioia guardare quel campo,

coperto da un manto di spighe.
Col soffio leggero del vento,
le spighe ne formano l'onda.
Un uomo ha la falce nel pugno,
di cannelle protegge le dita,

al polso un bracciale di cuoio,
pronto ad entrare nel campo.

Con una mano lancia la falce,
con l'altra accoglie le spighe,

ne fa un mazzo e lo posa per terra,
poi li raccoglie e lega i covoni.
Lavora l'intera giornata,
sotto il calore del sole,

fino al calar della sera,
quando il giorno è finito.
Ma quando arriva il tramonto,
un altro lavoro lo attende,
raccogliere tanti covoni,
formando dei mucchi da venti.
Stanco a casa ritorna,
Una cena leggera lo attende,
in famiglia gioioso racconta,
il lavoro svolto nei campi.
Pian piano la sera fa tardi,
è l'ora di un giusto riposo,
riposa pensando al domani,
ma si, domani è un altro giorno.


Quarto graditissimo ospite, dopo tanti mesi di assenza è stato ALDO DI GIOIA un amico e un poeta dove la sua formazione mentale prettamente tecnica, ha bisogno che tutti i suoi scritti siano chiari, comprensibili a tutti, soprattutto a se stesso. Nella vita reale, è anche disposto a fare la parte dell' ottuso, per sviscerare intimamente la materia e capire perchè quel fenomeno è accaduto.
Il poeta non si dà pace finchè non ritrova le sue certezze e questo a qualcuno più superficiale, può anche dare fastidio.
Un libro che mi piace molto è " Come in un libro di fiabe "edito da Carta e Penna Editore perchè so che è quello più sofferto dei suoi libri, perchè nella vita ci si trova di fronte a dei bivi, a delle difficoltà e in quei momenti, bisogna operare delle scelte. E la scelta, deve essere forte, determinata, o non è una scelta, nel senso che sono gli altri ad avere scelto per te. Così, dopo avere preso posizione, la vita si snocciola sotto le tue dita, proprio come " In un libro di fiabe " , fiabe dolci come il sorriso di un bimbo o amare come la sofferenza più che la morte.
E in mezzo, c'è tutto un raccontar di vita.

LA POESIA.

la poesia,
è una goccia di vita
caduta
in una boccetta d'inchiostro
e rotolata
su di un foglio di carta,
dove ha impresso
per sempre
le sue impronte digitali.


Verso la fine della trasmissione per impegni di lavoro ci ha infine raggiunto ROBERTO BRUCIAPAGLIA, poeta e scrittore, nato a Milano ma residente a Torino dove ha compiuto i suoi studi e sì è laureato in ingegneria elettronica presso il Politecnico.
Dopo aver fatto l'Assistente Universitario, Roberto è entrato in Fiat dove si è impegnato in diversi settori strategici.
In seguito, si è occupato di consulenza aziendale presso Aziende di diversi settori.
Nel tempo libero si è dedicato alla poesia, alla pittura e alla scultura partecipando a diverse mostre collettive.
Ultimamente si è esclusivamente dedicato al suo più vecchio amore: la poesia e i racconti e ha pubblicato il suo primo romanzo: I fiori del sole (Ed. Nuovi Autori - Mi - 2004).
Ha partecipato, fra l'altro, a diversi concorsi in cui è stato premiato: Premio Nazionale di Poesia "Palazzo Grosso" 2004 (l°clas.), Premio Nazionale di Arti Letterarie "Città Amica"2004 e 2005, Premio Nazionale di Poesia "Pablo Neruda"2005, Premio Nazionale di Poesia e Narrativa "Suirentum"2005, Premio "Publio Virgilio Marone"2005 (2°clas.), XXIII Premio Leti. Intera, di Poesia "Ulivo d'Oro" L.I.D.H. Italia 2005 (1° clas.), Premio Airali 2005, 5°Concorso Inter. Poetico e Music, (Svizzera Tedesca), premio Città di Empoli Domenico Rea.
Nel corso della serata Roberto ci ha deliziato con le sue più belle poesie lette da lui stesso, da Laura e da me conquistando un grande interesse e gradimento fra i radioascoltatori.

Ieri
Era uno strappare a morsi la vita,
gli occhi specchiavano le nuvole :
a correre dietro un niente,
a scavalcare ostacoli senza lasciare orma,
mentre il sogno picchiava
sull'uscio in punta di piedi.
Si amava il tempo
anche gettandolo dal finestrino
della carrozza dai sedili di legno,
o sdraiati a contare fili di fieno.
Il passo riprendeva sempre
contro le abitudini che piegano le spalle,
a seguire un cielo che sembrava
fuggire oltre l'orizzonte.
Erano appunti lasciati a fiumi
su pagine rimaste iniziate.
Le parole cadevano,
foglie multicolori
che avvampavano illuminando il tempo
che sembrava un tenero amante.
Si è passato il confine
dei giorni inquieti,
rimangono favole sfilacciate dal vento
e il sorriso dei papaveri
che continua a stordire la mente.

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