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Per partecipare alla trasmissione " DIMENSIONE AUTORE " a RADIO ITALIA 1

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sabato 28 agosto 2010

Trasmissione del 13 luglio 2010


Primo ospite della serata il Prof. PIERO BURZIO filosofo, saggista e romanziere a Dimensione Filosofia.
Per chi si è perso le precenti puntate diciamo che Piero Burzio è professore di Storia e Filosofia nei Licei e docente collaboratore all’Università di Torino.

Promotore di un «Salotto eno-gastro-letterario», dal 2000 tiene corsi all’Università Popolare di Torino. Le sue passioni sono la musica e lo sci-alpinismo.
Tra i suoi scritti, “Introduzione alla lettura della Fenomenologia dello Spirito di Hegel” (Utet, 1996), “Ferite del Lógos. Pierre Klossowski e la filosofia della religione” (L’Arciere, 2001), “Filosofia contemporanea” (Sei, 2003), “La passeggiata del filosofo” (Sei, 2004), "Il pensiero delle origini. Da Talete ai sofisti" (Edizioni Angolo Manzoni - Collana Saggi, 2007); attualmente sta lavorando a un saggio su Georges Bataille.
Ha soggiornato a lungo in Brasile, esperienza da cui è nato il romanzo "Il flauto d’acqua dolce" (Edizioni Angolo Manzoni, 2007), con il quale ha esordito nella narrativa. Sempre per i tipi della Edizioni Angolo Manzoni, nel 2008 ha pubblicato in CORPO 16 “Kin dei monti”, entro il progetto “Superare le barriere di lettura”, realizzato anche mediante il contributo finanziario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Nella nostra tramissione ha dato vita a una serie di puntate denominate " Dimensione Filosofia " ogni secondo martedì del mese. Trattando svariati argomenti filosofici come l'Amore, il Bene,la Bellezza, la Verità, Dio, l'Ateismo e in questa puntata Critica e UTOPIA . Valgono più di mille parole i filmati fatti al Prof. Piero Burzio su YOU TUBE su DIMAUTORE2010, per cogliere l'eccezionale bravura e competenza didattica del nostro simpatico ospite e amico del martedì. Numerose segnalazioni sono pervenute in Redazione da radioascoltatori e scrittori ricche di note positive e complimenti.

Secondo ospite della serata è stata la scrittrice MARISA PORELLO segnalateci dalla NEOS Edizioni .
Marisa Porello è nata 50 anni fa in un piccolo paese della provincia di Cuneo; da più di vent’anni vive e lavora a Torino. Fin dall’adolescenza scrive poesie e nel 2007 ha pubblicato la raccolta La casa delle Poeta, Neos Edizioni.

Ha collaborato con articoli e recensioni a Leggere Donna e scrive per Piemonte Mese.
Poesie e racconti hanno ricevuto premi e menzioni; fra tutti il racconto “I giochi fra le case popolari” che ha vinto il concorso Scrivere le Olimpiadi del Premio Grinzane Cavour in collaborazione con La Stampa (2006) e la poesia Poco più di niente con cui si è aggiudicata il premio Carlo Alberto dalla Chiesa di Chiasso (2007).

Nella nostra trasmissione ha presentato il suo ultimo libro " La Sbadante ".
Una storia comune, quotidiana, condivisa ormai da almeno un paio di generazioni, quella raccontata ne “La Sbadante” di Marisa Porello, primo romanzo della scrittrice di Castagnito pubblicato da Neos edizioni di Rivoli nella collana “Scrivere donna” (pagine 191, 13 euro, prefazione di Margherita Oggero); la difficoltà di essere vecchi e quella di vivere con loro, e la girandola di situazioni e problemi che ruotano intorno a questo aspetto trascurato dell’esistenza individuale e collettiva.
Lorenza è una giovane donna che dalle colline del Monferrato si trasferisce a Torino per realizzare i suoi sogni: laurearsi in Storia del cinema e diventare sceneggiatrice, sposarsi con Danilo, con il quale da tempo convive, e viaggiare. A Torino vive la zia Malvina, sorella del padre, sposata con Gerardo e senza figli. Quando il marito muore all’improvviso, Malvina sceglie l’amorevole nipote come punto di riferimento, e Lorenza accetta inconsapevolmente questa elezione. Ma l’invecchiamento della zia, lento e prolungato, riserva tante sorprese che colgono Lorenza spesso impreparata. C’è prima di tutto il fidanzato, che non accetta l’impegno crescente, poi gli studi trascurati, l’avvicendarsi delle badanti provenienti da ogni angolo del mondo (delle quali Marisa Porello scandaglia i tratti con occhio lucido e disincantato), i soldi, la solitudine della zia che muta l’attaccamento di Lorenza in una forma di schiavitù indotta, di tenera compassione dietro alla quale fa molte volte capolino la rabbia.

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